LLe indagini archeologiche a Wakarida e nel territorio circostante avevano lo scopo di comprendere gli eventuali rapporti economici e culturali dell’altopiano con la costa africana del Mar Rosso, e con l’antistante costa della Penisola Arabica, in particolare il Sudarabia, grazie alla posizione del sito come avamposto sulla Dancalia a E, verso il Mar Rosso (è noto qui il cosiddetto Piano del Sale, dove l’attività principale che si pratica sin dai tempi più remoti è il commercio del sale). Purtroppo non sono stati individuati insediamenti relativi alla cultura sabea.
Le prospezioni archeologiche hanno permesso di scoprire numerosi monumenti e insediamenti sparsi, per lo più fattorie, di epoca aksumita. Gli scavi a Wakarida hanno messo in luce alcuni edifici di periodo Aksumita Medio e Tardo (350/400–800/850 d.C.); a parte l’esigua presenza di materiali d’importazione (frammenti di anfore e un sigillo sassanide), l’architettura e la cultura materiale trovano precisi paralleli con la capitale Aksum e con Matara (Eritrea), suggerendo forti elementi di unità culturale nell’Impero aksumita.
Paesi di intervento